La Bohème - Die Opern der Welt

von: Giacomo Puccini, Luigi Illica

Jazzybee Verlag, 2012

ISBN: 9783849601379 , 350 Seiten

Format: ePUB

Kopierschutz: Wasserzeichen

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Preis: 2,49 EUR

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La Bohème - Die Opern der Welt


 

Quadro primo


 

In Soffitta

 

»...Mimì era una graziosa ragazza che doveva particolarmente simpatizzare e combinare con gli ideali plastici e poetici di Rodolfo. Ventidue anni; piccola, delicata ... Il suo volto pareva un abbozzo di figura aristocratica; i suoi lineamenti erano d'una finezza mirabile ...

Il sangue della gioventù scorreva caldo e vivace nelle sue vene e coloriva di tinte rosse la sua pelle trasparente dal candore vellutato della camelia ...

Questa beltà malaticcia sedusse Rodolfo ... Ma quello che più lo resero innamorato pazzo di madamigella Mimì furono le sue manine che essa sapeva, anche fra le faccende domestiche, serbare più bianche di quelle della dea dell'ozio«.

 

 

Ampia finestra dalla quale si scorge una distesa di tetti coperti di neve. A destra, un camino. Una tavola, un letto, un armadio, quattro sedie, un cavalletto da pittore con una tela sbozzata ed uno sgabello: libri sparsi, molti fasci di carte, due candelieri. Uscio nel mezzo, altro a sinistra.

 

 

Rodolfo, Marcello.

 

Rodolfo guarda meditabondo fuori della finestra. Marcello lavora al suo quadro: Il passaggio del Mar Rosso, con le mani intirizzite dal freddo e che egli riscalda alitandovi su di quando in quando, mutando, pel gran gelo, spesso posizione.

 

MARCELLO.

Questo Mar Rosso – mi ammollisce e assidera

come se addosso – mi piovesse in stille.

 

Si allontana dal cavalletto per guardare il suo quadro.

 

Per vendicarmi, affogo un Faraone.

 

Torna al lavoro. A Rodolfo:

 

Che fai? 

RODOLFO.

Nei cieli bigi

guardo fumar dai mille

comignoli Parigi,

 

Additando il camino senza fuoco.

 

e penso a quel poltrone

di un vecchio caminetto ingannatore

che vive in ozio come un gran signore.

MARCELLO.

Le sue rendite oneste

da un pezzo non riceve.

RODOLFO.

Quelle sciocche foreste

che fan sotto la neve?

MARCELLO.

Rodolfo, io voglio dirti un mio pensier profondo:

ho un freddo cane. 

RODOLFO avvicinandosi a Marcello.

Ed io, Marcel, non ti nascondo

che non credo al sudore della fronte. 

MARCELLO.

Ho diacciate

le dita quasi ancora le tenessi immollate

giù in quella gran ghiacciaia che è il cuore di Musetta..

 

Lascia sfuggire un lungo sospirone, e tralascia di dipingere, deponendo tavolozza e pennelli.

 

RODOLFO.

L'amore è un caminetto che sciupa troppo ... 

MARCELLO.

...e in fretta!

RODOLFO.

...dove l'uomo è fascina ... 

MARCELLO.

... e la donna è l'alare ...

RODOLFO.

... l'una brucia in un soffio .... 

MARCELLO.

... e l'altro sta a guardare.

RODOLFO.

Ma intanto qui si gela ... 

MARCELLO.

...e si muore d'inedia! ...

RODOLFO.

Fuoco ci vuole ... 

MARCELLO afferrando una sedia e facendo l'atto di spezzarla.

Aspetta ... sacrifichiam la sedia!

 

Rodolfo impedisce con energia l'atto di Marcello.

 

Ad un tratto Rodolfo esce in un grido di gioia ad un'idea che gli è balenata.

 

RODOLFO.

Eureka! 

 

Corre alla tavola e ne leva un voluminoso scartafaccio.

 

MARCELLO.

Trovasti? 

RODOLFO.

Sì. Aguzza

l'ingegno. L'idea vampi in fiamma.

MARCELLO additando il suo quadro.

Bruciamo il Mar Rosso? 

RODOLFO.

No. Puzza

la tela dipinta. Il mio dramma,

l'ardente mio dramma ci scaldi.

MARCELLO con comico spavento.

Vuol leggerlo forse? Mi geli.

RODOLFO.

No, in cener la carta si sfaldi

e l'estro rivoli ai suoi cieli.

 

Con enfasi tragica.

 

Al secol gran danno minaccia ...

Ma Roma è in periglio ... 

MARCELLO.

Gran cor!

RODOLFO a Marcello una parte dello scartafaccio.

A te l'atto primo. 

MARCELLO.

Qua. 

RODOLFO.

Straccia.

MARCELLO.

Accendi. 

 

Rodolfo batte un acciarino, accende una candela e va al camino con Marcello: insieme dànno fuoco a  

quella parte dello scartafaccio buttato sul focolare, poi entrambi prendono delle sedie e seggono, riscaldandosi voluttuosamente.

 

RODOLFO E MARCELLO.

Che lieto baglior!

 

Si apre con fracasso la porta in fondo ed entra Colline gelato, intirizzito, battendo i piedi, gettando con ira sulla tavola un pacco di libri legato con un fazzoletto.

 

Rodolfo, Marcello e Colline.

 

COLLINE.

Già dell'Apocalisse appariscono i segni.

In giorno di vigilia non si accettano pegni! ...

 

Si interrompe sorpreso.

 

Una fiammata! 

RODOLFO.

 

A Colline.

 

Zitto, si dà il mio dramma. 

MARCELLO.

...al fuoco.

COLLINE.

Lo trovo scintillante. 

RODOLFO.

Vivo. 

 

Il fuoco diminuisce.

 

MARCELLO.

Ma dura poco.

RODOLFO.

La brevità, gran pregio. 

COLLINE levandogli la sedia.

Autore, a me la sedia.

MARCELLO.

Presto. Questi intermezzi fan morire d'inedia.

RODOLFO Prende un'altra parte dello scartafaccio.

Atto secondo. 

MARCELLO.

 

A Colline.

 

Non far sussurro.

...