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Attori
Solimano, Gran Signore de' turchi, padre di
Selim, nato dal primo letto
Narsea,
Emira, figlie di Tacmante Sofì di Persia, prigioniere de' turchi
Osmino, figlio di Solimano, e di Rosselane
Acomate, Agà de' Giannizzeri
Rusteno, Gran Visir
Coro di Milizie
Comparse
Del seguito di Solimano
Bassà, Visiri, ed altre guardie nobili
Guardie del corpo, o sieno Arcieri detti Solachi
Paggi, detti Icoglani
Ministri della legge detti Imani
Paggi mori per Narsêa, e per Emira
Del seguito di Selim
Agà, e Bassà a cavallo
Prigionieri, e prigionere Persiane
Schiavi, e mori
Strumenti militari
Guardie a piedi dette Giannizzeri
Guardie a cavallo dette Spahi
Milizie di varie divise Asiatiche, ed Europee co' loro rispettivi Bassà, ufficiali, ed altri subalterni per gli strumenti militari, timpani, bandiere, code di cavallo etc. che poi si uniscono à Giannizzeri, e formano un sol corpo
Atto primo.
Scena I.
Appartamenti contigui a' Giardini.
Emira, e Narsea sedute.
EMIRA.
Perdona: io non intendo
Il tuo nuovo martir cara Narsêa.
Vieni da Tauri in Babilonia appena,
Che da Selim lontana,
Più riposo non ài. Da Tauri il Prence
Quì giunge al nuovo dì: sol poch' istanti
Mancano al giorno, e ancor ti struggi in pianti?
NARSEA.
Oh Dio! Sai pure Emira
Chi è Selim, chi noi siam. Del Re de' Persi
Noi sfortunate figlie, egli l' erede
Del Monarca de' Traci ...
EMIRA.
Io so che al Prence
E' padre Soliman, Tacmante a noi.
Dell' Ottomane schiere
Duce Selim, le nostre
Tutte sconfisse, e tutta
Ei la Persia inondò. Fra questi lacci
Per lui noi siamo. Egli a fuggir ridusse
L' amato genitor. So che col campo
A queste mura intorno
Delle spoglie de' Persi ei viene adorno.
Ma tu veder non brami
De' Persi il vincitor? Ma tu non l'ami?
NARSEA.
Crudele! È colpa mia
S' egli è degno d' amor? Se obblia de' Traci
I barbari costumi? Ove si trova
Sotto più bel sembiante
Più generoso cor? Su questa mano
La man di sposo a me, pace alla Persia
E promise, e giurò. Le ostìli offese
Cessaro al suon de' giuramenti suoi:
E condanni il mio foco, e rea mi vuoi?
EMIRA.
Chi rea ti vuole? Io farei rea me stessa.
NARSEA.
Come!
EMIRA.
Secondo figlio Osmino ancora
Non è di Solimano? Il Prence anch' egli
Non pugnò contro i Persi?
NARSEA.
E a lui poc' anzi
Di noi fidò la cura
Il suo maggior Germano.
EMIRA.
Ebben d'Osmino
Sappi, ch' io vivo amante.
Fingo rigor: nol sa: nol dissi mai,
Ma giacchè invan m'adopro
A calmare il tuo core, il mio ti scopro.
NARSEA.
E tu condanni ...
EMIRA.
Il tuo soverchio affanno,
Il tuo timor, non l' amor tuo condanno.
NARSEA.
Non son di Tracia ai Prenci
Vietati gl' imenei?
EMIRA.
Lo furo un tempo;
Ma sposa a Solimano
Rosselane divenne, e sarà legge
Questo paterno esempio a figli suoi.
NARSEA.
Ma chi sa poi, se approva
La pace Soliman?
EMIRA.
Nella sua Reggia,
Sulle rive di Ponto,
Il Sultano riposa. È delle squadre,
È di guerra, è di pace
Arbitro quì Selim. Dal padre istesso
N' ebbe il poter sovrano. Egli t' adora,
Ei lo promise, e tu paventi ancora?
NARSEA.
Eppur ...
Si sente qualche strepito nella Reggia, Narsêa ed Emira si alzano da sedere, e due Paggi levano i sedili.
Ma qual romor! Come sì presto
Tutta in moto è la Reggia? Oimè! Che fia!
EMIRA.
E che vuoi mai che sia? Sarà del Prence
L' arrivo: andiam. Da lunge
Discoprirlo potrai.
NARSEA.
Va: cara Emira:
Ti seguirò. Ma lascia pria che sola
Un momento io respiri.
Lieta mi vuoi, tu vuoi, ch' io speri, ed io
Mille ragioni, e mille
Di pena, e di timor trovo, e ravviso:
E fra il padre, e l' amante ò il cor diviso.
EMIRA.
Vado: ma tu frattanto
Finisci di tremar: rasciuga il pianto.
Ah fra timori tuoi
Non tormentar te stessa:
Fu già finor per noi
La sorte assai crudel.
Non sempre agl' infelici
Nemici-gli astri sono:
Suol dopo il lampo, e il tuono
Tornar sereno il ciel.
Ah fra etc.
Parte.
Scena II.
Narsea, poi Osmino frettoloso.
OSMINO.
Narsêa.
NARSEA.
Che rechi Osmino?
OSMINO.
In questo punto ...
NARSEA.
Lo so: Giunge Selimo.
OSMINO.
Il padre è giunto.
NARSEA.
Ciel! Solimano! Ed a qual fin?
OSMINO.
Nol veggo.
NARSEA.
Ah lo veggo ben io! Vien della Persia
Le rovine a compir. Vien di Tacmante
Il sangue a ricercar.
OSMINO.
No Principessa.
Pace Selim promise, e pace avranno
E la Persia, e il suo Re: Del mio Germano
A me nota è la sede. Al padre mio
So quanto è caro, e tutto
Ei dal padre otterrà.
NARSEA.
Le sue promesse
Deh tu seconda ancor.
OSMINO.
Vivi sicura.
Non so voler, che a voglia
Del mio Germano....
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