Solimano - Die Opern der Welt

von: Johann Adolf Hasse

Jazzybee Verlag, 2012

ISBN: 9783849600877 , 320 Seiten

Format: ePUB

Kopierschutz: Wasserzeichen

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Preis: 2,49 EUR

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Solimano - Die Opern der Welt


 

Attori


 

Solimano, Gran Signore de' turchi, padre di

Selim, nato dal primo letto

Narsea,

Emira, figlie di Tacmante Sofì di Persia, prigioniere de' turchi

Osmino, figlio di Solimano, e di Rosselane

Acomate, Agà de' Giannizzeri

Rusteno, Gran Visir

Coro di Milizie

 

Comparse

 

Del seguito di Solimano

Bassà, Visiri, ed altre guardie nobili

Guardie del corpo, o sieno Arcieri detti Solachi

Paggi, detti Icoglani

Ministri della legge detti Imani

Paggi mori per Narsêa, e per Emira

Del seguito di Selim

Agà, e Bassà a cavallo

Prigionieri, e prigionere Persiane

Schiavi, e mori

Strumenti militari

Guardie a piedi dette Giannizzeri

Guardie a cavallo dette Spahi

Milizie di varie divise Asiatiche, ed Europee co' loro rispettivi Bassà, ufficiali, ed altri subalterni per gli strumenti militari, timpani, bandiere, code di cavallo etc. che poi si uniscono à Giannizzeri, e formano un sol corpo

 

  

Atto primo.


 

Scena I.

 

Appartamenti contigui a' Giardini.

 

Emira, e Narsea sedute.

 

EMIRA.

Perdona: io non intendo

Il tuo nuovo martir cara Narsêa.

Vieni da Tauri in Babilonia appena,

Che da Selim lontana,

Più riposo non ài. Da Tauri il Prence

Quì giunge al nuovo dì: sol poch' istanti

Mancano al giorno, e ancor ti struggi in pianti?

NARSEA.

Oh Dio! Sai pure Emira

Chi è Selim, chi noi siam. Del Re de' Persi

Noi sfortunate figlie, egli l' erede

Del Monarca de' Traci ...

EMIRA.

Io so che al Prence

E' padre Soliman, Tacmante a noi.

Dell' Ottomane schiere

Duce Selim, le nostre

Tutte sconfisse, e tutta

Ei la Persia inondò. Fra questi lacci

Per lui noi siamo. Egli a fuggir ridusse

L' amato genitor. So che col campo

A queste mura intorno

Delle spoglie de' Persi ei viene adorno.

Ma tu veder non brami

De' Persi il vincitor? Ma tu non l'ami?

NARSEA.

Crudele! È colpa mia

S' egli è degno d' amor? Se obblia de' Traci

I barbari costumi? Ove si trova

Sotto più bel sembiante

Più generoso cor? Su questa mano

La man di sposo a me, pace alla Persia

E promise, e giurò. Le ostìli offese

Cessaro al suon de' giuramenti suoi:

E condanni il mio foco, e rea mi vuoi?

EMIRA.

Chi rea ti vuole? Io farei rea me stessa.

NARSEA.

Come!

EMIRA.

Secondo figlio Osmino ancora

Non è di Solimano? Il Prence anch' egli

Non pugnò contro i Persi?

NARSEA.

E a lui poc' anzi

Di noi fidò la cura

Il suo maggior Germano.

EMIRA.

Ebben d'Osmino

Sappi, ch' io vivo amante.

Fingo rigor: nol sa: nol dissi mai,

Ma giacchè invan m'adopro

A calmare il tuo core, il mio ti scopro.

NARSEA.

E tu condanni ...

EMIRA.

Il tuo soverchio affanno,

Il tuo timor, non l' amor tuo condanno.

NARSEA.

Non son di Tracia ai Prenci

Vietati gl' imenei?

EMIRA.

Lo furo un tempo;

Ma sposa a Solimano

Rosselane divenne, e sarà legge

Questo paterno esempio a figli suoi.

NARSEA.

Ma chi sa poi, se approva

La pace Soliman?

EMIRA.

Nella sua Reggia,

Sulle rive di Ponto,

Il Sultano riposa. È delle squadre,

È di guerra, è di pace

Arbitro quì Selim. Dal padre istesso

N' ebbe il poter sovrano. Egli t' adora,

Ei lo promise, e tu paventi ancora?

NARSEA.

Eppur ... 

 

Si sente qualche strepito nella Reggia, Narsêa ed Emira si alzano da sedere, e due Paggi levano i sedili.

 

Ma qual romor! Come sì presto

Tutta in moto è la Reggia? Oimè! Che fia!

EMIRA.

E che vuoi mai che sia? Sarà del Prence

L' arrivo: andiam. Da lunge

Discoprirlo potrai.

NARSEA.

Va: cara Emira:

Ti seguirò. Ma lascia pria che sola

Un momento io respiri.

Lieta mi vuoi, tu vuoi, ch' io speri, ed io

Mille ragioni, e mille

Di pena, e di timor trovo, e ravviso:

E fra il padre, e l' amante ò il cor diviso.

EMIRA.

Vado: ma tu frattanto

Finisci di tremar: rasciuga il pianto.

Ah fra timori tuoi

Non tormentar te stessa:

Fu già finor per noi

La sorte assai crudel.

 

Non sempre agl' infelici

Nemici-gli astri sono:

Suol dopo il lampo, e il tuono

Tornar sereno il ciel. 

Ah fra etc.

 

Parte.

 

 

Scena II.

 

Narsea, poi Osmino frettoloso.

 

OSMINO.

Narsêa.

NARSEA.

Che rechi Osmino?

OSMINO.

In questo punto ...

NARSEA.

Lo so: Giunge Selimo.

OSMINO.

Il padre è giunto.

NARSEA.

Ciel! Solimano! Ed a qual fin?

OSMINO.

Nol veggo.

NARSEA.

Ah lo veggo ben io! Vien della Persia

Le rovine a compir. Vien di Tacmante

Il sangue a ricercar.

OSMINO.

No Principessa.

Pace Selim promise, e pace avranno

E la Persia, e il suo Re: Del mio Germano

A me nota è la sede. Al padre mio

So quanto è caro, e tutto

Ei dal padre otterrà.

NARSEA.

Le sue promesse

Deh tu seconda ancor.

OSMINO.

Vivi sicura.

Non so voler, che a voglia

Del mio Germano....